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UNA TECNICA INFALLIBILE PER AVERE BUONE IDEE

Per trovare idee a volte si deve partire da un foglio bianco e scarabocchiare una mappa mentale
Trovare nuove idee a volte è difficile ma con la giusta tecnica è più semplice di quello che si possa immaginare

Qual è la differenza fra un'impresa di successo e una destinata con buona probabilità al fallimento?

Niente paura, non ho intenzione di addentrarmi nell'analisi di business plan, strutture societarie e norme fiscali. Vorrei affrontare l'argomento «a monte»; la differenza di cui parlo può essere sintetizzata in poche semplici parole: trovare l'idea giusta.

Quale che sia l'attività in cui si intende lanciarsi - ma il discorso vale in realtà in una varietà infinita di contesti della vita quotidiana - ciò che davvero non può mancare, e su cui deve basarsi il nostro operato, è proprio una buona idea.

Che si voglia produrre sofisticati software destinati ad una minuscola nicchia di mercato, o semplicemente aprire un chiosco di gelati, ciò da cui in ogni caso non si può prescindere è, appunto, l'idea giusta. Quella che rende in qualche modo unico il vostro progetto (o prodotto), e che gli permetterà di stare sul mercato.

A questo punto ci sono una buona notizia, ed una cattiva.

Quella cattiva è che avere delle buone idee non è per niente facile come sembra.

Quella buona è che qualcuno ha studiato il problema, e ha sintetizzato i risultati in un manuale che offre qualche utile suggerimento. Il libro si intitola «Tecnica per produrre idee» (editore Lupetti), si legge in mezz'ora o poco più, ed è opera datata (1940!) ma sempre attualissima di un pubblicitario americano di nome James Webb Young.

Che cosa ha «scoperto» Young? Sostanzialmente, che è possibile «addestrare la mente a imparare un metodo con cui produrre qualsiasi tipo di idee».

Un'idea, sostiene il nostro citando il sociologo Pareto, «non è altro che una nuova combinazione di vecchi elementi». La capacità di attuare nuove combinazioni, a sua volta, dipende da quella di individuare relazioni fra cose, fatti e situazioni anche apparentemente slegate.

La tecnica «svelata» da Young per produrre nuove idee consiste di cinque fasi successive. La prima è la raccolta di informazioni. Quelle (e il maggior numero possibile) legate specificamente all'oggetto della nostra attività, ma anche informazioni più generali che potranno essere utili.

Fatto questo - raccomanda Young - si deve «prendere i diversi pezzi del materiale raccolto ed esaminarli in tutte le loro parti con i tentacoli della mente. Prendete un fatto, lo rigirate di qua e di là, lo osservate da diversi punti di vista e ne penetrate il significato. Poi prendete due fatti insieme e osservate come si combinano». Si tratta di «stare ad ascoltare il significato piuttosto che di andare a cercarlo». Fino allo sfinimento.

A questo punto, lasciamo perdere. Dimentichiamoci il nostro problema, esattamente come faceva Sherlock Holmes quando, nel bel mezzo di un «caso», abbandonava tutto e si infilava in una sala da concerto o a teatro (con grande disappunto del buon Watson). A che serve questa pausa? «A stimolare i processi creativi inconsci», che porteranno come conseguenza, magari dopo una buona dormita, l'accendersi della fatidica lampadina. «Ecco quando vengono le idee», sintetizza Young:

«Dopo che avete smesso di affaticarvi a cercarle e dopo un periodo di riposo e rilassamento, lontani dalla ricerca».

Ora non resta che la quinta e ultima tappa del percorso: «inserire nel mondo reale la vostra idea appena nata». Con le inevitabili correzioni e adattamenti indispensabili per passare dalla teoria alla pratica.

Niente di straordinario? Certo; ma chissà perché, nella realtà, quando si cerca un'idea si compie quasi sempre l'errore di saltare le prime tre fasi per passare direttamente alla quarta, con l'illusione di arrivare subito al risultato finale. I suggerimenti di Young ci aiutano quantomeno ad evitare quell'errore.

Consigli e passaggi che personalmente pratico da sempre quando mi trovo a dover trovare qualche spunto per preparare un nuovo sito o ricercare la soluzione necessaria da implementare in un gestionale.

Sviluppo la o le idee facendo brain-storming con me stesso scarabocchiando su un foglio la mappa mentale che ne esce. A partire da queste informazioni vado alla ricerca di ulteriore materiale per meglio focalizzare le possibili soluzioni prendendo spunto da chi ha già affrontato il problema. Github o Stack Overflow sono una fonte inesauribile di nozioni e riferimenti e ne faccio largo uso.

Una volta trovata l’idea corretta la lascio sedimentare un po’ e se necessario la affino cercando di visualizzare nella mente i vari passaggi da svolgere.

Niente di complicato ma per me assolutamente essenziale per non dover scrivere funzioni e codice inutile da dover in seguito rivedere e che mi permette di lavorare spedito verso il completamento del compito.

Saltare i primi tre passaggi è veramente controproducente.

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